Storia
Torchbearers nacque
dalla disperazione
Fu una visione divina scaturita dalla devastazione della Seconda Guerra Mondiale a portare il Maggiore W. Ian Thomas, di ritorno dalla guerra, e sua moglie Joan ad aprire i loro cuori e le loro porte ai giovani europei. Oltre a fornire loro alloggio e cibo in un ambiente vacanziero, Thomas gli impartiva anche degli insegnamenti approfonditi tratti dalla Bibbia. Così ben presto gli ospiti iniziarono a scoprire l’avventura di conoscere Dio personalmente.
Furono i giovani tedeschi che vennero in quei primi anni a Capernwray che iniziarono a chiamarsi i “Fackeltraeger” o “portatori della fiaccola”, e proprio così ebbe origine il nome “Torchbearers”. La realtà dinamica della vita cristiana come relazione con Dio che dimora nel nostro cuore iniziò a riaccendere la vita di centinaia di persone provenienti da tutta Europa, mentre nascevano le prime scuole bibliche, prima in Germania e poi in Austria. Oggi il ministero si è diffuso in tutti i continenti e conta 25 centri dislocati in tutto il mondo. Ogni anno le vite di migliaia di persone vengono cambiate dalla stessa realtà che segnò per la prima volta la vita di Thomas all’età di 19 anni.


“Come giovane evangelista, il mio amore e il mio entusiasmo per Gesù Cristo come mio Salvatore mi tenevano davvero molto occupato finché, per pura frustrazione, avevo quasi deciso di smettere. È stato il punto di svolta che ha trasformato la mia vita cristiana. Nella mia disperazione avevo scoperto che il Signore Gesù aveva dato la sua vita PER me e che, una volta risorto dai morti, avrebbe potuto dare la sua vita A me, perché Lui È la Vita Cistiana. Invece di implorare il Suo aiuto, ho cominciato a ringraziarLo per quello che Lui voleva essere, condividendo la Sua vita con me ogni giorno in ogni momento. Ho imparato a dire “Signore Gesù, non ce la faccio. Non hai mai detto che ce l’avrei fatta; ma Tu puoi fare qualsiasi cosa, e hai sempre detto che lo avresti fatto. Mi basta sapere questo”. Da quel momento la mia vita si è trasformata nell’avventura che Dio ha sempre voluto che vivessi” – Major W. Ian Thomas
“Come giovane evangelista, il mio amore e il mio entusiasmo per Gesù Cristo come mio Salvatore mi tenevano davvero molto occupato finché, per pura frustrazione, avevo quasi deciso di smettere. È stato il punto di svolta che ha trasformato la mia vita cristiana. Nella mia disperazione avevo scoperto che il Signore Gesù aveva dato la sua vita PER me e che, una volta risorto dai morti, avrebbe potuto dare la sua vita A me, perché Lui È la Vita Cistiana. Invece di implorare il Suo aiuto, ho cominciato a ringraziarLo per quello che Lui voleva essere, condividendo la Sua vita con me ogni giorno in ogni momento. Ho imparato a dire “Signore Gesù, non ce la faccio. Non hai mai detto che ce l’avrei fatta; ma Tu puoi fare qualsiasi cosa, e hai sempre detto che lo avresti fatto. Mi basta sapere questo”. Da quel momento la mia vita si è trasformata nell’avventura che Dio ha sempre voluto che vivessi” – Major W. Ian Thomas
Alcuni cristiani scoprono comprendono che il Signore può rendere la vita un’avventura. Il Maggiore inglese W. Ian Thomas ne era convinto.
Il Maggiore era un soldato a tutti gli effetti. Il suo battaglione di fanteria prestò servizio nel Corpo di Spedizione Britannico in Belgio all’inizio della Seconda Guerra Mondiale e partecipò all’evacuazione di Dunkerque. Spesso coinvolto in combattimento in Francia, Italia, Grecia e in altri Paesi durante la lunga guerra, Thomas scoprì che il Signore Gesù era in grado di soddisfare interamente la sua vita. Anche il Maggiore era un soldato di Cristo, fedele al Capitano della nostra salvezza. Per lui la vita era un’avventura con Dio.
Cresciuto in un una famiglia “rispettabile” della classe media inglese, venne portato in chiesa, dove gli furono insegnati i precetti religiosi. Tuttavia, imparò poco o nulla della Bibbia, sia a casa che nella chiesa frequentata dalla famiglia. All’età di dodici anni fu invitato a far parte di un gruppo di studi biblici dell’Unione dei Crociati da un ragazzo di tredici anni che, quell’anno, riconobbe Cristo come suo Salvatore. La Bibbia cominciò ad assumere un significato per il giovane Ian e così l’estate successiva, ancora dodicenne, si convertì a Gesù Cristo durante una riunione dell’Unione dei Crociati.
Prese la decisione mentre era solo, pregando intensamente: “Signore Gesù, sii il mio Salvatore”! All’età di quindici anni si convinse che avrebbe dovuto dedicare la sua vita al servizio del Signore. Comunicò a Dio che sarebbe diventato un missionario. Già in tenera età iniziò a predicare all’aperto a Hampstead Heath. Era anche coinvolto attivamente nel lavoro della Scuola domenicale e nelle lezioni bibliche dei Crociati. La sua vita era animata da un serie di attività incessanti.
Parlando della sua decisione giovanile di diventare missionario, disse: “Cominciai a chiedermi in quale campo avrei potuto diventare missionario e quale era il mezzo migliore che potevo utilizzare per ottenere risultati più efficaci; le mie domande erano assolutamente sincere e autentiche”. Dal principio, l’attività missionaria del giovane Ian fu influenzata da un medico che prestava servizio in Nigeria nella Housa Band. “Le prime impressioni sono spesso le più importanti”, diceva il Maggiore Thomas, e così un giorno cominciò a coltivare l’ambizione di unirsi alla Housa Band in Nigeria, nell’Africa occidentale. Pensava che la cosa migliore da fare fosse diventare medico.
Poi, all’università, Ian divenne un leader del ministero universitario cristiano interconfessionale. A qualunque attività evangelica venisse organizzata questo giovane zelante “si dedicava anima e corpo, ogni giorno di festa, ogni momento libero”!
Fondò un circolo dei bassifondi nell’East End di Londra “al solo fine di conquistare le anime, di allungare la mano per andare a prenderle. Non mi fermavo mai. Quando avevo diciannove anni le mie giornate erano talmente impegnate che avevo sempre mille cose da fare. Così, all’età di diciannove anni, avevo raggiunto uno stato di completo esaurimento spirituale; fu allora che capii che non aveva senso andare avanti”.
Poi, una notte di novembre di quello stesso anno, proprio a mezzanotte, mi inginocchiai al cospetto di Dio e piansi per la disperazione. Esclamai: “Signore Dio, so di essere salvato. Amo Gesù Cristo. Sono assolutamente convinto di essermi convertito. Voglio servirTi con tutto il cuore. Ho provato con tutto me stesso ma ho fallito senza speranza”. Quella notte accadde qualcosa.
Nessuno mi aveva mai recapitato il messaggio che mi giunse in quel momento, ma Dio quella notte volle comunicare proprio a me il messaggio della Bibbia di Gesù Cristo perché Lui è la nostra vita. Quella notte il Signore mi chiarì le idee attraverso le mie lacrime di amarezza: “Vedi, da sette anni, con la massima sincerità, cerchi di vivere per Me, a Mio nome, quella stessa vita che da sette anni aspetto di vivere attraverso di te.” Quella notte, nel giro di un’ora, Ian Thomas scoprì il segreto di una vita avventurosa. Ecco le sue parole: “La mattina dopo mi sono alzato, pronto a condurre una vita cristiana completamente diversa, ma voglio sottolineare questo aspetto: non avevo ricevuto nemmeno un briciolo in più di quello che avevo già avuto per sette anni!” Quando non era in viaggio, il Maggiore Thomas risiedeva a Estes Park Colorado, dove vivono tuttora la moglie Joan Thomas e il figlio maggiore Chris Thomas, insieme alla sua famiglia.
Il maggiore Thomas morì il 1° agosto 2007, poco prima del suo 93° compleanno. Fino alla fine rimase un fedele servitore del Salvatore che gli aveva salvato la vita tanti anni prima. La sua eredità continua a vivere nelle vite di coloro che sono stati toccati dal ministero da lui fondato e per il quale ha sacrificato la sua vita.
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Torchbearers ha 25 centri in tutto il mondo, dedicati all’insegnamento e alla predicazione della vita salvifica e trasformante di Cristo che dimora nel cuore dei credenti!
Chi siamo
Torchbearers International (noto anche come Capernwray) è un ministero cristiano interdenominazionale che gestisce centri in 20 Paesi che offrono programmi di formazione biblica a breve termine, conferenze, campi e ritiri.
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